Informativa e consenso per l'uso dei cookie

Il nostro sito salva piccoli pezzi di informazioni (cookie) sul dispositivo, al fine di fornire contenuti migliori e per scopi statistici. È possibile disattivare l'utilizzo di cookies modificando le impostazioni del tuo browser. Continuando la navigazione si acconsente all'utilizzo dei cookie.
Accetto Rifiuto

Vai al contenuto principale Vai al footer

Madonna col Bambino tra i santi Stefano e Giovanni Battista; Francesco Datini e i committenti (Madonna del Ceppo)

Filippo Lippi 1452-1453

Audiodescrizione dell'opera

00:00 / 00:00

Questa preziosa tavola dipinta è una delle opere più famose di Filippo Lippi ed è nota anche come “Madonna del Ceppo”, dal nome dell’ente che la commissionò. Il dipinto testimonia, con ricca solennità, il ruolo chiave della “Casa del Ceppo”, l’istituzione di carità che sostenne economicamente le grandi imprese di Filippo Lippi a Prato e che richiese, a sua volta, l’installazione di questo splendido tabernacolo celebrativo nel cortile della sua sede, ovvero Palazzo Datini.

Informazioni tecniche

Autore
Filippo Lippi
Titolo
Madonna col Bambino tra i santi Stefano e Giovanni Battista; Francesco Datini e i committenti (Madonna del Ceppo)
Data
1452-1453
Materia e tecnica
Tempera e oro su tavola
Dimensioni
189x120 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Primo piano

Filippo Lippi dal 1452 aveva avuto l’incarico di dipingere gli affreschi con le Storie di Santo Stefano e di San Giovanni Battista nella cappella maggiore del Duomo di Prato, che era sotto il patronato del “Ceppo dei Poveri”, e a quello stesso periodo risale la commissione di questo dipinto da parte dell’istituzione benefica fondata dal famoso mercante pratese Francesco di Marco Datini. 

Con questa pala l’artista elabora una macchina commemorativa dall’intonazione volutamente arcaica, a ricordare le Maestà del XIV secolo, con un preciso ordine gerarchico: davanti ad una imponente Madonna in trono, malinconica e accompagnata dai santi patroni di Prato e Firenze (i santi Stefano e Giovanni Battista) è inginocchiato Francesco Datini, riconoscibile dal consueto abito rosso (il lucco). Le sue dimensioni sono minori rispetto ai personaggi sacri, ma non quanto quelle dei quattro amministratori dell’istituzione, che Lippi raffigura speranzosi di farsi raccomandare verso la Vergine dall’illustre mercante e benefattore.

Fino alla prima metà dell’Ottocento il dipinto rimase collocato in posizione riparata ma all’esterno, sopra un pozzo, situazione che provocò irrimediabili compromissioni del suo stato conservativo, in particolare alterazioni di colore della pellicola pittorica. A seguito di attenti restauri è stato comunque possibile recuperare brani di estremo rilievo stilistico, ad esempio il diffuso splendore del fondo oro e l’importanza data alle stoffe degli abiti, eleganti e severi allo stesso tempo, richiamando i dettami della moda fiamminga. Nell’opera sono oltretutto presenti i minuti e preziosi ritratti “dal vero” dei quattro piccoli oranti, che in quanto committenti hanno voluto lasciare testimonianza di sé, con una certa falsa modestia - dote squisitamente rinascimentale. 

Ultimo aggiornamento: 04 ottobre 2024, 16:29

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri