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Cristo in pietà

Tommaso di Piero Trombetto 1526

Audiodescrizione dell'opera

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Il dipinto rappresenta il Cristo nel sepolcro sorretto da un angelo e propone un tema particolarmente caro alla devozione popolare, che trova in Tommaso di Piero Trombetto l’interprete più affidabile nella Prato dei primi decenni del Cinquecento. Pittore e ceraiolo, ma anche trombettiere del Comune, egli seppe cogliere le inclinazioni del ceto medio pratese, rivolte a narrazioni pacate, di tipo domestico, che risentono solo superficialmente della grande pittura fiorentina contemporanea.

Informazioni tecniche

Autore
Tommaso di Piero Trombetto
Titolo
Cristo in pietà
Data
1526
Materia e tecnica
Tempera su tavola
Dimensioni
110x82 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Primo piano
In un clima di devozione misurata, l’eco dei grandi maestri arriva con ritardo nei centri lontani dalla capitale e le scuole locali riecheggiano i temi più complessi con particolare lentezza. Il soggetto di questa opera è ripreso dal particolare centrale della predella che Filippino Lippi dipinse con la bottega intorno al 1495 a completamento della pala per il Convento del Palco con Cristo e la Madonna intercessori presso Dio per l’Umanità, ora a Monaco. Dopo circa vent’anni Trombetto rielabora questa composizione mettendo in risalto i segni della passione, particolarmente cari al Savonarola, e la figura del Cristo che con dolcezza viene sostenuto dall’angelo in un clima di palpitante devozione. Documentata nella Sala dell’Udienza dei Ceppi e pagata al Trombetto nel 1526, la tavola successivamente fu collocata nella cappella delle Prigioni adiacente al Palazzo Pretorio, costruita nel 1682. Dello stesso maestro, oltre alle opere esposte in questa sala, è conservato nel salone del Palazzo Comunale il Ritratto del Cardinale Niccolò da Prato.

Ultimo aggiornamento: 30 ottobre 2024, 12:46

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