Case al Ponte Petrino

Arrigo Del Rigo 1930

Questa rappresentazione in scorcio sintetico è tipica dell’artista pratese Arrigo Del Rigo: i suoi paesaggi umanizzati e animati da figurine, più che luoghi reali, sono dei luoghi della memoria e quasi sempre ideali. La trasformazione industriale della città è rappresentata dalla svettante ciminiera a sinistra, quasi un’immagine simbolica, e dalla scritta "OLEOBLITZ", dal sapore futurista. Di questo dipinto esiste, nelle collezioni comunali, anche lo studio preparatorio ripreso dal vero.

Informazioni tecniche

Autore: Arrigo Del Rigo
Titolo: Case al Ponte Petrino
Data: 1930
Materia e tecnica: Olio su compensato
Dimensioni: 53x72,5 cm
Collocazione: Museo di Palazzo Pretorio
Terzo piano

Arrigo Del Rigo fu un artista tormentato, la sua umanità si disperde e si riflette in paesaggi e visioni dal linguaggio pulito, aperto alle sollecitazioni dell’Avanguardia introdotte in Italia da Ardengo Soffici. In quest'opera, con un linguaggio scabro, è espressa l'intensa poesia che si nasconde nella realtà di tutti i giorni e nei luoghi della memoria.

Nella fase matura di Del Rigo coesistono due modi distinti di interpretare la realtà: quella più lirica e reale dei suoi paesaggi e quella più sintetica e plastica dei suoi ritratti, sotto l’influsso del gusto neo-quattrocentesco in auge negli anni Venti.

I compagni di strada di Del Rigo, in particolare Gino Brogi e Giulio Pierucci con Oscar Gallo, nelle loro vedute urbane fanno vedere come fosse già in atto la trasformazione industriale della città con le fabbriche e le svettanti ciminiere.