Informativa e consenso per l'uso dei cookie

Il nostro sito salva piccoli pezzi di informazioni (cookie) sul dispositivo, al fine di fornire contenuti migliori e per scopi statistici. È possibile disattivare l'utilizzo di cookies modificando le impostazioni del tuo browser. Continuando la navigazione si acconsente all'utilizzo dei cookie.
Accetto Rifiuto

Vai al contenuto principale Vai al footer

Fiducia in Dio

Lorenzo Bartolini 1834

Audiodescrizione dell'opera

00:00 / 00:00

Fra le sculture più note di Lorenzo Bartolini vi è senz’altro La Fiducia in Dio: questo è il modello in gesso preliminare all’opera, in marmo, conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Fu proprio la marchesa Rosa Trivulzio, vedova di Giuseppe Poldi Pezzoli, a commissionare all’artista pratese nel 1833 un’immagine consolatoria a seguito della scomparsa del marito, che non fosse un compianto, bensì un inno all’abbandono nella fede.

Informazioni tecniche

Autore
Lorenzo Bartolini
Titolo
Fiducia in Dio
Data
1834
Materia e tecnica
Gesso
Dimensioni
h 93 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Terzo piano

Lorenzo Bartolini, nato a Savignano di Prato, impresse una svolta fondamentale alla propria carriera quando a Parigi (1799-1808) studiò presso l’atelier del più influente artista del neoclassicismo, Jacques-Louis David, stringendo anche una forte amicizia col pittore Jean-Auguste-Dominique Ingres. Questi, affascinato dall’arte italiana e in particolare dalla pittura fiorentina del XV secolo, fu poi ospite di Bartolini dopo il suo rientro a Firenze, ed insieme condivisero l’ammirazione per l’arte rinascimentale e per la naturalezza studiata dal vero. Di questo interesse è testimone appunto la Fiducia in Dio, che con la spontaneità dei gesti e delle espressioni fa anche tesoro di modelli di Andrea del Verrocchio e di Desiderio da Settignano. 

La natura come fonte inesauribile da imitare, piuttosto che da idealizzare, si manifesta nella distesa intensità di una donna che rivolge il suo animo a Dio in un gesto di pia devozione, mentre le mani si rilasciano in una pacata e silenziosa preghiera. Il corpo, svelato nel candore della nudità, viene definito da una linea morbida e fluente, che asseconda un bisognoso abbandono al cospetto della presenza irradiata dal cielo. Fu una bellezza dettata dal “vero” e dall’osservazione di un atteggiamento “naturale”, come racconta il letterato Pietro Giordani, secondo cui Bartolini venne ispirato dalla singolare posa di una modella che stava riposando durante la realizzazione della Ninfa Oceanina detta “l’Arnina”. La Fiducia in Dio, scultura in cui convivono armonia, semplicità e una particolare intensità, è un manifesto di bellezza intesa non soltanto quale attributo fisico, ma anche come virtù morale e spirituale. 

Il gesso, giunto a Prato nel 1930 dalle Gallerie fiorentine, è un deposito statale, come del resto molte delle altre sculture di Bartolini esposte all’ultimo piano del museo: la ricca gipsoteca bartoliniana infatti è conservata presso la Galleria dell’Accademia, ed è stata oggetto di un recentissimo riallestimento.

Ultimo aggiornamento: 04 ottobre 2024, 16:17

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri