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Autoritratto con la moglie e i due figli

Giuseppe Ciardi XIX sec. d.C.

Audiodescrizione dell'opera

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In questo cartone il pratese Giuseppe Ciardi ritrae se stesso insieme alla moglie e ai due figli, inscenando una elegante conversation piece che ha luogo verosimilmente in ambiente casalingo, a sottolineare l’idea della famiglia. Il Ciardi fu particolarmente noto, anche fra i suoi contemporanei, per le sue acute capacità ritrattistiche, ma anche perché rappresentò per la Prato di metà Ottocento un’autorità nell’ambito dell’insegnamento del disegno.

Informazioni tecniche

Autore
Giuseppe Ciardi
Titolo
Autoritratto con la moglie e i due figli
Data
XIX sec. d.C.
Materia e tecnica
Matita nera e pastelli colorati su cartone
Dimensioni
174x141 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Terzo piano

Giuseppe Ciardi apprese i fondamenti dell’arte all’Accademia di Disegno di Luigi Nuti, illustre maestro neoclassico che, date le capacità dimostrate, avrebbe sostituto nel 1821, e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, di cui divenne membro onorario nel 1845. Ebbe una lunghissima carriera quale maestro di disegno a Prato, insegnando fino al 1855 figura e ornato al Collegio Cicognini e al Conservatorio di San Niccolò, e fra i suoi allievi si annovera anche nel 1840 Cesare Guasti.

Nonostante la sua pubblicazione nel 1847 di un Corso elementare di Ornato, egli si specializzò nel genere ritrattistico, passando da tipologie canoniche all’eroica a rese più intimistiche, anche prediligendo una raffinata tecnica mista a lapis ed acquerello. Molti suoi disegni sono realizzati anche a pastello e carboncino o a matita nera e pastelli colorati su cartone, come quello qui esposto. Del Ciardi sono conservate nei depositi delle collezioni comunali diverse altre opere grafiche, fra cui alcuni disegni (parte dei quali protagonisti nel 1821 dell’Esposizione dei Saggi della Scuola Comunale di Prato) e incisioni.

Tra i disegni per incisioni più noti di Ciardi vi sono senz’altro quelli per la serie dedicata ai “Buffi”, caratteristici personaggi pratesi, che diede alle stampe avvalendosi della collaborazione dell’incisore Antonio Verico.

Ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2024, 14:45

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