Von Stürler ritrasse nel 1835 la pittrice dilettante Giulia Marini (1800-1869) come una miniatura ingigantita, con il volto della giovane visto di fronte, di scorcio e di profilo, incorniciato dai riccioli neri della chioma, secondo un modello ritrattistico di tipo romantico, analogo a quello di altre eroine intellettuali dell'epoca. La cura minuziosa dei dettagli è resa molto bene nel dipinto da una luce "nordica" ispirata alla luce olandese, che mette bene in vista l'acconciatura a riccioli e il fiocco del colletto.
Franz Adolf von Stürler fu allievo a Parigi del celebre Ingres e amico di Lorenzo Bartolini. Assieme a Luigi Mussini, fondò una scuola privata di disegno negli anni della sua permanenza a Firenze, occasione in cui legò con i due coniugi Marini. Riprese la lezione purista nella sua originale reinterpretazione delle soluzioni decorative proposte dagli esempi del gotico toscano.
Dello stesso artista sono esposte, nella medesima sala, anche le opere Renato d’Angiò e Isabella di Lorena, rappresentativa del gusto neogotico del periodo, e un Ritratto virile. In Palazzo Comunale è conservato un altro ritratto di Giulia sempre dello Stürler.