Cristo deriso

Maestro del Lume di candela (attribuito) XVII sec. d.C./ prima metà

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Il dipinto è attribuito al cosiddetto Maestro del Lume di candela, anonimo pittore stilisticamente legato a Gerrit von Honthorst, ma con una personalità artistica e sensibilità del tutto autonome dal pittore di Utrecht. L’appellativo è derivato dall’atmosfera tenebrosa delle sue opere spesso illuminate appunto da candele, lucerne e torce, con suggestivi effetti di profonda meditazione.

Informazioni tecniche

Autore: Maestro del Lume di candela (attribuito)
Titolo: Cristo deriso
Data: XVII sec. d.C./ prima metà
Materia e tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 73,3x98 cm
Collocazione: Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano

La scena raffigura un episodio della Passione di Cristo: Gesù, coronato di spine e con indosso solo una tunica rossa, si trova faccia a faccia con un personaggio che, nel tempo, è stato variamente interpretato come un generico “giudeo”, un avaro, Caifa o Nicodemo.

L’opera rivela una qualità suggestiva, resa attraverso la rassegnata mestizia del Cristo; l’aura drammatica della scena è suggerita anche dal gioco di ombre sulle dita delle mani e la violenta accensione di luce sul petto e sul rosso della tunica.

È opinione diffusa che l’anonimo maestro non debba essere confuso con Trophime Bigot, pittore provenzale a lungo attivo a Roma e anch'egli autore di scene a lume di candela, solitamente più rigide e schematiche, come l'Adorazione dei Magi, opera firmata e datata alla prima metà del quarto decennio, conservata nella chiesa romana di San Marco.