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San Nicola da Tolentino resuscita le starne

Sigismondo Betti 1726

Nel salone del secondo piano la sezione dedicata alle grandi pale d’altare presenta questo interessante dipinto, eseguito nel 1726 per la chiesa del monastero di San Matteo dal giovane Sigismondo Betti. In questa sua opera giovanile già si notano la rapida stesura a macchia del colore e gli effetti luministici ricchi di contrasti, dalla gamma cromatica calda e brillante.

Informazioni tecniche

Autore
Sigismondo Betti
Titolo
San Nicola da Tolentino resuscita le starne
Data
1726
Materia e tecnica
Olio su tela
Dimensioni
290x170 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano

Sigismondo Betti, formatosi con Antonio Puglieschi e soprattutto con Matteo Bonechi, dipinse per 43 scudi il San Nicola da Tolentino resuscita le starne, firmato e datato, illustrando secondo un’antica tradizione un episodio della vita di San Nicola. Il santo praticava la più rigorosa astinenza dalle carni come forma di penitenza, ma a seguito di una lunga malattia i superiori gli imposero per obbedienza di cibarsene, preparando per lui carni delicate: due starne arrostite. Nicola, che non voleva mangiarle, ma neppure disobbedire, tracciò sul piatto un segno di croce e resuscitò gli uccelli, che volarono via. Nello stesso salone del  museo esiste un’altra versione di Mario Balassi del San Nicola da Tolentino resuscita le starne.

 In questa prima opera nota del giovane Sigismondo Betti sono evidenti gli influssi del suo maestro Matteo Bonechi nella rapida stesura a macchia del colore e negli effetti luministici ricchi di contrasti, con una gamma cromatica brillante, mentre sembra rimandare al Puglieschi la composizione equilibrata, resa però più dinamica dai giochi di luce, che creano un moto ascendente verso l’apparizione della Vergine.

Dal monastero agostiniano di San Matteo, che si trovava tra via Convenevole e via della Stufa e fu soppresso nel 1786, provengono diverse opere esposte nel museo, fra cui proprio in questa sala è l’Annunciazione di Domenico Ferretti.

Ultimo aggiornamento: 27 settembre 2024, 15:59

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