Hagar II
Jacques Lipchitz 1949La scultura trae spunto dall’episodio biblico della Genesi della cacciata di Agar, la schiava egiziana con la quale Abramo generò il figlio Ismaele, considerato antenato degli Arabi. Riprendendo il tema madre-figlio, Lipchitz tratta questa storia per la prima volta nel 1948, anno della nascita dello Stato di Israele, concependo l’opera come “a prayer for brootherhood between the Jewish and the Arabs”. L’artista fissa il momento più concitato e drammatico, che precede l’apparizione salvifica dell’angelo di Dio, soffermandosi in Hagar II sulla volumetria dei capelli della donna e del drappeggio della veste con cui il corpo di Agar si fonde con quello del figlio adagiato al suo grembo, con esiti affini alle esperienze surrealiste di Picasso.
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