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Il secondo Mezzanino si trova tra il secondo ed il terzo piano. Vi sono esposte alcune delle opere che fanno parte della collezione Martini, acquisita dal Comune sul finire dell’Ottocento dallo Spedale della Misericordia e Dolce.
La collezione, composta da un nucleo di dipinti eseguiti tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento, è qui in parte allestita ricreando l’effetto della quadreria settecentesca.
La collezione è un raro esempio di cabinet d’arte, fu acquisita dal Comune di Prato nel 1897 dallo Spedale della Misericordia, grazie al lascito della famiglia Martini. Si tratta di una splendida raccolta che riunisce nature morte, soggetti floreali, epiche battaglie e storie della Bibbia, alternando a tele di grande formato una serie di opere “in piccolo”, alla moda nordica. In questa sala si distinguono i quattro dipinti di Michele RoccaNinfe con fiori, Ninfe con perle, Ninfe con coralli, Angelica e Medoro, soggetti tipici del rococò, la raffinata Betsabea al bagno di Placido Costanzi e il delicato bozzetto che raffigura il celebre episodio biblico di Loth e le figlie, attribuito a Benedetto Luti.
Un capitolo a parte è costituito dal nucleo delle Battaglie di cavalleria, dipinte su rame, alla maniera fiamminga, con brio e scioltezza di tocco da Pietro Graziani, considerato uno degli specialisti del genere.
In omaggio al gusto vedutistico dell’epoca è da ammirare la raccolta dei Paesaggi d’invenzione, qui attribuiti a Suor Celeste alias Maria Luigia Raggi. Donna di grande talento, si specializzò in vedute ideali per gli stranieri del Grand Tour. I suoi dipinti, sempre molto originali, sono caratterizzati da cieli tersi e luminosi, con nubi mosse ed irregolari, che ricordano persino la pittura su porcellana. A impreziosire la collezione è un corpus di quadri a soggetto floreale, tra cui spiccano opere di Franz Werner von Tamm, Gasparo Lopez e Lodovico Stern.
