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Trionfo di frutta

Carlo Mainieri XVII sec. d.C./ seconda metà

Opera attribuita a  Carlo Maineri, pittore romano attivo tra 1662 e il 1700, specializzato in nature morte, noto già al tempo per le sue composizioni sontuose ambientate in interni ornati di tendaggi e oggetti da collezione, da mazzi di fiori e trionfi di frutta. Un maestro, Mainieri, che Eduard Safarik aveva già da alcuni anni induividuato attraverso le descrizioni degli inventari di collezioni romane, come quella di casa Colonna.

La rappresentazione del trionfo di frutta ambientato all'aperto, in grande dovizia e varietà, talora sotto filari di vite, è un elemento distintivo e ricorrente nella pittura di natura morta a Roma e a Napoli, fra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento.

La pittura smagliante e lucida di questa tela, che risponde sensibile e smaltata alla luce, indica anche l'attenzione verso esempi nordici, come i dipinti coevi di Christian Berentz. Lezione, questa dell'Olanda e del Nord, che si innesta sull'impianto compositivo chiaramente romano e che trova il suo precedente più significativo nell'attività di Michelangelo Cerquozzi, pittore di natura morta.

Informazioni tecniche

Autore
Carlo Mainieri
Titolo
Trionfo di frutta
Data
XVII sec. d.C./ seconda metà
Materia e tecnica
Olio su tela
Dimensioni
98x73,5 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano, ammezzato

La compresenza di lucide eleganze mediate dalla pittura del Nord e di elementi stilistici e compositivi della tradizione italiana è una caratteristica della produzione degli artisti operanti a Roma fra Sei e Settecento: un lessico internazionale condiviso da pittori italiani e stranieri, i nomi di alcuni dei quali sono stati fatti negli anni per l'autore di questi dipinti. Nel 1912 Roberto Papini considerava le tele opere fiamminghe mentre, nel 1972, Giuseppe Marchini indicava la loro forte somiglianza con le tele del Museo della Floridiana a Napoli, assegnate ad un maestro anonimo che proprio dalla Floridiana prendeva nome, pensando a Napoli come luogo della loro creazione. Nomi di artisti romani, come Pietro Navarra e Michelangelo da Campidoglio, venivano citati nel 1990 da Maria Pia Mannini che, a conferma di un milieu culturale variegato ma comune nella produzione di questi anni, faceva anche riferimento al napoletano Giovan Battista Ruoppolo, autore di trofei vegetali, nonché al fiammingo naturalizzato italiano Abraham Brueghel.

La corretta indicazione della pertinenza di questa opera al gruppo del Maestro della Floridiana, suggerita da Marchini, veniva ribadita nel 1989 da Roberto Middione. Solo nel 2005 (Bocchi) la personalità di questo maestro dal nome convenzionale è confluita nel corpus più ricco di Carlo Maineri, pittore romano specializzato in nature morte, noto già al tempo per le sue composizioni sontuose ambientate in interni ornati di tendaggi e oggetti da collezione, da mazzi di fiori e trionfi di frutta. Un maestro, Mainieri, che Eduard Safarik aveva già da alcuni anni induividuato attraverso le descrizioni degli inventari di collezioni romane, come quella di casa Colonna.

Ultimo aggiornamento: 05 dicembre 2024, 09:40

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