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L'Estate

Giuseppe Bartolomeo Chiari (attribuito) XVIII sec. d.C.

 I due piccoli dipinti su rame risalenti al Seicento facevano parte, in origine, di due mostre di orologio di tipo notturno, come è ben visibile dalla finestra arcuata in alto, tamponata successivamente.

 L'orologio notturno presentava un meccanismo e un quadrante diversi da quelli tradizionali: le ore, apposte su tre dischi rotanti, scorrevano nell'apertura in alto di circa 180° ed erano rese visibili da un lume collocato all'interno della cassa.

 

Informazioni tecniche

Autore
Giuseppe Bartolomeo Chiari (attribuito)
Titolo
L'Estate
Data
XVIII sec. d.C.
Materia e tecnica
Olio su rame
Dimensioni
39,5x30 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano, ammezzato

Le mostre di rame erano spesso dipinte con soggetti allegorici ispirati al Tempo e alle Stagioni, come in questo caso, ricche di simboli, frutta ed emblemi, secondo un taglio miniaturizzato. L’ideazione attribuibile inizialmente ad una bottega romana di orologiai, i Campani, è oggi data a Giuseppe Bartolomeo Chiari, uno dei più quotati allievi di Carlo Maratta, principe dell’Accademia di San Luca, sotto il pontificato di Clemente XI.

 

 

Ultimo aggiornamento: 05 dicembre 2024, 15:53

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