Veduta della parte absidale della Basilica di Santa Maria Maggiore

Giacomo Van Lint (attribuito) XVIII sec. d.C.

In questa Veduta e nell'altra di San Giovanni in Laterano, l’impostazione data è estremamente chiara e ben definita. In una di esse si apre uno scorcio su Piazza San Giovanni in Laterano, animato da una gamma variopinta di individui di diverse condizioni e stati sociali, che vivacizzano il ritmo quotidiano della città; l’altra propone una Veduta della parte absidale di Santa Maria Maggiore, anch’essa cornice di uno scenario di vita quotidiana.

Informazioni tecniche

Autore: Giacomo Van Lint (attribuito)
Titolo: Veduta della parte absidale della Basilica di Santa Maria Maggiore
Data: XVIII sec. d.C.
Materia e tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 42x73 cm
Collocazione: Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano, ammezzato

Le due Vedute presentano scenari di ampio respiro, visti dall’alto, in cui il rigore delle forme e l’attenzione spiccata per la resa dei singoli particolari, sono il risultato di una tecnica che si qualifica per la logica e la perfezione formale. Non vi è traccia di incertezza o insicurezza, ma tutto è dominato dalla chiarezza e dal rigore perseguito nell’esecuzione delle opere. Il ritmo è scandito dalle pose dei gruppi inseriti in questi scenari e dai gesti variati che caratterizzano ciascun individuo raffigurato. I colori chiari e limpidi che oggi possiamo apprezzare sono il frutto delle operazioni di ripulitura effettuate per ripristinare la cromia originale dei dipinti.

Recentemente sono state entrambe attribuite al pittore Giacomo Van Lint, per la presenza della sigla G.V.L., forse collegabile al figlio del pittore nordico Franz Hendrick van Lint, vissuto a Roma e seguace del van Wittel, noto per le vedute della capitale di gran moda tra i viaggiatori del Grand Tour.