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Paesaggio con rovine

Maria Luigia Raggi XVIII sec. d.C./ seconda metà

Il nucleo con la serie dei Paesaggi d’invenzione di cui fa parte anche l'opera presente è riferito alla pittrice genovese Maria Luigia Raggi, identificata in passato con il nome convenzionale di “Maestro dei Capricci di Prato”.

Di nobili origini, era stata destinata alla vita monacale nel convento dell’Incarnazione di Genova, assumendo il nome di suor Celeste.

Informazioni tecniche

Autore
Maria Luigia Raggi
Titolo
Paesaggio con rovine
Data
XVIII sec. d.C./ seconda metà
Materia e tecnica
Tempera su carta
Dimensioni
16,7x24,7 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano, ammezzato

Suor Celeste alias Maria Luigia Raggi è una personalità femminile di grande talento, specializzata in vedute ideali che trovarono diffusione con gli acquisti da parte degli stranieri che durante il Grand Tour facevano tappa a Roma. Figlia del marchese Giovanni Antonio Raggi e di Maria Brignole Sale, questa nobile di origine genovese è stata una colta pittrice dilettante. Recentemente la studiosa Consuelo Lollobrigida (2012) ne ha ricostruito la vita di pittrice miniaturista reclusa nel convento genovese delle monache Turchine, attribuendole una novantina di dipinti a tempera. Nel 1781 la Raggi, per cui era divenuta insopportabile la vita di clausura, fuggì a Roma trovando rifugio e ospitalità presso un parente: qui avrebbe iniziato a dipingere monumenti romani inseriti in paesaggi spesso di fantasia. Questo, insieme alla lettura di testi sull’Arcadia, influenzò la sua propensione artistica, tanto che anche quando rientrò in convento continuò a dipingere, come a cercare una fuga dalla realtà.

Le vedute, sempre molto originali, sono caratterizzate da cieli tersi e luminosi, con nubi mosse o irregolari e ricordano il pointinisme della pittura su porcellana.

I modelli di riferimento sono i paesaggi di Roma e della campagna circostante, eseguiti da artisti francesi e fiamminghi del Settecento.

Ultimo aggiornamento: 06 dicembre 2024, 16:52

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