Le notizie relative a Paolo di Raffaello degli Organi sono scarse, salvo la sua discendenza da un'importante e nota famiglia pratese di fabbricanti appunto di organi, cui allude il patronimico. Nell'opera esposta sono ben visibili le suggestioni nordiche nelle fisionomie dei vecchioni e nella resa miniaturistica dei particolari, con un fare ormai in disuso tra i pittori manieristi fiorentini. Sempre ai maestri nordici rimandano la ripetitività ossessiva delle figure allungate e gli elementi strutturali delle architetture.
La Circoncisione, dopo la soppressione del monastero di Santa Caterina per cui era stata realizzata, fu traslata nelle stanze del commissario degli Spedali ed entrò a far parte della Galleria Comunale a partire dal 1858.