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La vocazione di san Matteo

Leonardo Mascagni XVII sec. d.C./ prima metà

Il dipinto con la scena della Chiamata di san Matteo coglie l'istante in cui Levi (poi Matteo) si offre al Cristo che, vestito di rosso, gli rivolge la parola circondato dagli Apostoli. Nell’unione tra la monumentalità dell’Allori e la sobrietà nel disegno ripresa da Santi di Tito, è un perfetto esempio della pittura pratese di fine secolo, influenzata dai dettami della Controriforma.

Informazioni tecniche

Autore
Leonardo Mascagni
Titolo
La vocazione di san Matteo
Data
XVII sec. d.C./ prima metà
Materia e tecnica
Olio su tavola
Dimensioni
295x199,5 cm
Collocazione
Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano

Le figure sono perfettamente in linea col filone della pittura riformata di Santi di Tito, per cui gli artisti “primitivi” e “nordici” venivano considerati più vicini all’ideale cristiano rispetto ai contemporanei pittori manieristi. Mascagni ebbe modo di entrare in contatto con Santi di Tito grazie all’appartenenza di suo padre all’Opera di S. Maria del Soccorso, che aveva commissionato all’artista, tra il 1579 e il 1580, il dipinto per l’altare maggiore del santuario.

In seguito alle soppressioni ecclesiastiche l'opera, che ornava un altare della chiesa di San Matteo, passò alla Confraternita di San Gerolamo nel 1783 ed entrò a far parte della collezione del Palazzo Comunale a partire dal 1788.

Ultimo aggiornamento: 04 dicembre 2024, 15:37

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