Ritratto di Baldo Magini

Ridolfo del Ghirlandaio XVI sec. d.C./ prima metà

L'opera ritrae l'anziano Baldo Magini, benefattore del Monte Pio e dello Spedale della Misericordia di Prato. Nel 1524 egli aveva finanziato la riapertura del Monte, depredato nel Sacco di Prato del 1512 e di cui era divenuto governatore, e contribuito ad ornare la Chiesa di Santa Maria delle Carceri. Il dipinto è un bell'esempio della ritrattistica di Ridolfo del Ghirlandaio, aggiornata in seguito alle influenze di Raffaello e Andrea del Sarto.

Informazioni tecniche

Autore: Ridolfo del Ghirlandaio
Titolo: Ritratto di Baldo Magini
Data: XVI sec. d.C./ prima metà
Materia e tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: 66x52 cm
Collocazione: Museo di Palazzo Pretorio
Secondo piano

L’opera è forse un ritratto post mortem in quanto vuole essere un’immagine “esemplare” del Magini, commissionata in ricordo delle sue opere di beneficenza realizzate per la città. L’immagine, in risalto sul fondo scuro e con il taglio a mezzo busto del corpo, inquadrato tra due colonne, appare severamente monumentale, mentre al classicismo di Raffaello è ispirata la posa della mano scorciata e appoggiata sul bordo della balaustra, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. L’iconografia invece, con la veste e copricapo nero e la lunga barba bianca, si rifà al suo Ritratto in piedi come priore di San Fabiano, realizzato da Niccolò Soggi per i canonici del Duomo di Prato nel 1522.