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Il dipinto raffigurante il corpo esanime di san Giovanni Battista decapitato dall’aguzzino è stato variamente attribuito: dapprima a Matteo Rosselli, poi ad Alfonso Boschi e infine a suo fratello Francesco. La tela, secondo gli studi più recenti, può essere invece opera di Taddeo Baldini, sulla base del confronto con altre sue figure dipinte per le chiese di Firenze e del contado.
Dotato di buona perizia tecnica e indubbia abilità esecutiva, Baldini fu autore di dipinti sacri e profani destinati a Firenze e ai suoi dintorni. Si distinse per la particolare eleganza di tocco vicina alla lezione di Rosselli e di artisti orientati in senso naturalistico, in particolare Giovanni Martinelli e Vincenzo Dandini. Questo dipinto si impone per la forza teatrale della messa in scena, contraddistinta da toni metallici di straordinaria suggestione. Sono inoltre ravvisabili citazioni da Alessandro Allori soprattutto nei cromatismi preziosi e la semplificazione formale dei volti femminili, mentre la composizione generale può ricordare la Decollazione del Battista di Caravaggio, conservata a Malta.
Ultimo aggiornamento: 04 dicembre 2024, 15:45
