La decorazione dei vasi con raffinati fregi a ramages e a palmette vivacemente colorati in blu e turchino su fondo bianco è ispirata alla porcellana di Delft, introdotta a Doccia dal pittore decoratore di Nevers, Nicolas Letorneau, chiamato dal marchese Carlo Ginori nel 1740 per istruire le maestranze locali della Manifattura.
Il nucleo più antico è composto da vasi biansati nelle tonalità del celeste che presentano nella parte centrale un medaglione con il caratteristico infante fasciato, simbolo dei “gettatelli”. Interessanti sono le scritte riportate su eleganti cartigli che indicano i nomi dei più diffusi medicamenti dell’epoca, contenuti nei vasi. Tra questi si citano il Carbonato di Magnesio, la Liquerizia, l’ estratto di Assenzio, il Tiglio, il Solfato di soda, l’Assenzio, la Genziana, l’Uva ursina, il Solfato di magnesio.
Fra i vasi officinali sono esposti quattro esemplari insoliti che si possono definire, più che da farmacia, “da camino” e che si differenziano per la forma allungata, con il corpo del vaso sagomato che si restringe alla base e al collo, con un coperchio a cupola con pomolo. La forma si ispira alla moda cinese con una decorazione a foglie frastagliate e volute che creano un elegante motivo a pizzo. Sono databili ai primi dell’Ottocento.