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Il grande salone del primo piano, con la sua copertura a capriate lignee dipinte, si apre con la sezione dedicata ai polittici tardogotici del Trecento, tra cui spicca senz’altro quello a doppia predella di Giovanni da Milano.
A questa imponente e preziosa opera sono dedicati due approfondimenti, nell’ottica di una sempre maggiore accessibilità: un rilievo tattile che riproduce la carpenteria lignea del polittico e un touch screen con contenuti audio-video tradotti anche nelle lingue dei segni italiana e internazionale.
La collezione dei polittici del Museo racconta l'evoluzione della pittura toscana nel periodo appena precedente al fiorire del Rinascimento, che ebbe in Prato una delle terre più innovative e vitali.
Intorno alla metà del secolo si colloca un evento di assoluto rilievo: la realizzazione dell’imponente macchina d’altare dipinta da Giovanni da Milano per l’antico Pellegrinaio dello Spedale della Misericordia. Il polittico con la Madonna con Bambino e Santi (1355-1360) è considerato un capolavoro fra le opere del pittore, uno dei più significativi protagonisti della pittura italiana del XIV secolo: in questo polittico convivono meravigliosamente il classicismo toscano e la narrativa spontanea e realistica dei lombardi.
Alla fine del Trecento a Prato fu decisiva l’influenza di Agnolo Gaddi e dei suoi splendidi affreschi nella cappella della Sacra Cintola (1392-1395). Il gusto per la narrazione e la cura degli elementi decorativi furono in seguito ripresi da Lorenzo Monaco nello smagliante trittico Madonna con Bambino tra i Santi (1408 -1413), in cui la sua pittura si evolve verso i sofisticati calligrafismi dello stile internazionale, destinati però a restare a Prato un episodio isolato.
Un tono più illustrativo caratterizza l’opera di Pietro di Miniato, che con il fratello Antonio dominò la scena artistica pratese del primi decenni del Quattrocento e al quale si deve il monumentale polittico con l’Incoronazione della Vergine (1411-1413). Pietro e Antonio sono anche gli autori dell’affresco Santo Stefano e San Giovanni Battista che presentano a Cristo la città di Prato (1414) conservato al piano terra del Palazzo Pretorio.
L’imponente Madonna con Bambino in trono e santi(1424) di Mariotto di Nardo è articolata su più registri e colpisce per gli audaci accostamenti cromatici. Il polittico con la Madonna con Bambino e Santi (1435) di Andrea di Giusto rivela l'eclettismo dell'artista, definito da Roberto Longhi “un rustico interprete dell’Angelico”.