Autoritratto Quest’opera, olio su cartone, è l’autoritratto realizzato nel 1927 da Arrigo Del Rigo, artista del gruppo passato sotto il nome di “Scuola di Prato”, in cui si ritrovarono giovani di estrazione popolare e convinti antifascisti che aspiravano ad un'arte viva, moderna e fondata sulla tradizione. La loro formazione non fu la stessa; se alcuni frequentarono la pratese Scuola di arti e mestieri Leonardo, Arrigo Del Rigo invece studiò a Firenze all’Istituto d’arte di Porta Romana. Nei brevissimi 24 anni della sua vita, che si concluse tragicamente nel 1932 con un presunto suicidio mascherato da incidente fatale, egli riuscì a porre le basi per un’arte consapevole e matura. Il pittore si raffigura con un basco in testa e gli occhi dal taglio allungato, fissi in un’espressione concentrata e decisa. Le fattezze del viso sono quasi spigolose, poco realistiche. La suddivisione della luce, infatti, scandisce i vari piani, in un estremo e sintetico rigore geometrico, con esiti vicini al postcubismo europeo. Quest’opera attinge ai primitivi toscani e al primo Rinascimento, traendo ispirazione dall’arte da Giotto a Masaccio, ma mostra anche influssi di Paul Cézanne e Carlo Carrà. Le sue opere evidenziano due diversi registri nell’interpretazione della realtà: uno più realistico e lirico, adottato nei paesaggi, e uno più plastico e sintetico, apparentemente più arcaico, specialmente nei ritratti, che lo porta a interiorizzare l’immagine e a filtrare la realtà attraverso il ricordo e il sentimento, per poi restituirla in forme anticlassiche, sintetiche e popolari.