Ritratto di Francesco di Marco Datini Il ritratto del celebre mercante pratese Francesco di Marco Datini fu commissionato nel 1588 al pittore fiorentino Ludovico Buti - allievo di Santi di Tito e noto ritrattista - dai Ceppi, l’importante istituzione benefica fondata da Datini e dedita all’assistenza nei confronti dei poveri. Questo dipinto a olio su tela ha un formato verticale e rispecchia il modello codificato dello State portrait, tipico nella ritrattistica ufficiale degli uomini illustri nel Cinquecento. A figura intera, in piedi e con lo sguardo serio, Francesco di Marco Datini è rappresentato con indosso il tipico abito chiamato “lucco” rosso, abbinato al tradizionale copricapo dello stesso colore. Tra le mani conserte, regge dei guanti in pelle, simbolo di una delle attività mercantili del soggetto. Ludovico Buti, attivo a Prato, dove si impone per il suo stile luminoso, qui evidente anche dall’accesa cromia della veste rossa del mercante, si distingue anche per le sue qualità di ritrattista, come è visibile nella realizzazione del volto di Datini, ben caratterizzato e intenzionato ad esprimerne l’indole energica. Alcuni documenti d’archivio testimoniano che questo dipinto su tela venne commissionato dai Ceppi e realizzato da Ludovico Buti insieme a quello raffigurante il granduca Ferdinando I  de’ Medici in veste di cardinale. Entrambi i dipinti passarono al Comune probabilmente nel 1817, quando vennero restaurati dal pittore Matteo Bertini, per essere esposti all’interno del Palazzo Comunale, nel grande Salone che da secoli era ornato con i ritratti dei Benefattori di Prato e dei regnanti.