Ritratto di Pietro Leopoldo di Lorena Il ritratto di tre quarti di Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena è un'opera del pittore fiorentino Stefano Gaetano Neri, come omaggio al granduca di Toscana cui si deve la raccolta del primo nucleo di opere d'arte provenienti dai monasteri soppressi nel 1788 che avrebbero formato la prima pinacoteca civica di Prato nel Palazzo Comunale. Commissionato dalla comunità civica nel 1781, il ritratto in origine faceva parte della quadreria del Salone del Consiglio nel Palazzo Comunale di Prato. In questa tela, Pietro Leopoldo guarda verso l’osservatore; ha un’aria piuttosto baldanzosa e indossa una divisa militare bianca e rossa. La mano destra poggia sul fianco reggendo un cappello. Sulla testa porta, secondo la moda dell’epoca, una parrucca bianca raccolta sul retro, con due grossi riccioli appena sopra le orecchie. La posa si inserisce nella più nota tradizione ritrattistica di Pompeo Batoni e del ritratto inglese, che vede il personaggio rappresentato davanti a rovine o a suggestivi sfondi. Qui, sul fondo in penombra, si riconoscono delle colonne dal gusto classico che si aprono a un ambiente esterno, come se il personaggio si trovasse sotto un portico. Il Neri fu anche apprezzato copista: sempre per il Palazzo Comunale eseguì la copia della Santa Caterina de’ Ricci che adora il Crocifisso, dall’originale secentesco di Lorenzo Lippi.