Sant’Antonio Abate e due angeli oranti Ci troviamo davanti ad una lunetta, ovvero una scultura a forma di mezza luna, che sovrastava un portone, di 97 centimetri di altezza per 190 centimetri di lunghezza. È una terracotta invetriata e policroma che fu realizzata da Andrea della Robbia tra il 1492 e il 1495 e proviene dall’oratorio di Sant’Antonio Abate. Al centro della composizione, Sant’Antonio, il cui rilievo sembra condursi oltre la quarta parete dello spettatore. A mezza figura, porta una tunica e il bastone da pellegrino. Il volto sereno è incorniciato da una lunga barba. Interamente bianco, spicca sul fondo azzurro della terracotta invetriata. Su ciascun lato e quasi simmetricamente, un angelo bianco con le mani giunte ruota il busto verso il santo. I due angeli, ormai emancipati dai modelli scultorei, attingono con coraggio dallo sfumato di Verrocchio e Leonardo e dalla linea guizzante di Filippino Lippi, artista con cui Andrea della Robbia condivideva gli ideali religiosi propugnati da Fra’ Girolamo Savonarola. L’intera scena viene resa compatta da una corona esterna circolare di festoni di frutta, da cui gli agrumi emergono in tutto il proprio vigore cromatico, vivacizzando il candore delle fasciature di raccordo, in una fresca sintesi di elementi plastici.