Marina Gurieva Tra le sculture più belle della sezione su Lorenzo Bartolini, vi è questo ritratto a figura intera della contessa russa Marina Dmitrievna Gur'eva, un modello in gesso del 1821 preparatorio al marmo, scolpito nello stesso anno, che oggi è conservato in Russia all’Ermitage. La nobildonna è seduta su una roccia in una posa del tutto disinvolta, con una leggera torsione della testa, come concentrata a seguire un appassionante racconto. Indossa un sottile abito alla moda in stile Impero, con il taglio sotto al seno e lungo fino ai piedi, riccamente panneggiato, che lascia le spalle scoperte e avvolge la giovane figura sottolineandone le forme morbide e palpitanti. Il collo è adornato da una raffinata collana di perle che ne impreziosisce il volto. I capelli sono raccolti in uno chignon da cui fuoriescono ordinatamente eleganti boccoli sulla fronte. Questa scultura di 1,50 m. documenta uno dei periodi più interessanti dell’artista pratese, con la ripresa di stretti rapporti di studio e lavoro con l’amico pittore Jean-Auguste-Dominique Ingres, conosciuto un ventennio prima a Parigi alla scuola di Jacques-Louis David. Ingres visse a Firenze dal 1820 al 1824, restando a lungo ospite dello scultore. I due artisti puntavano al superamento dei canoni neoclassici della bellezza ideale, per una resa più vitale e sensibile delle figure, come mostrano alcune opere condotte in stretta relazione, tra cui quelle commissionate nel 1820-21 dal diplomatico russo conte Nikolaj Gur’ev, che richiese ad Ingres il suo ritratto (dipinto conservato oggi all’Ermitage), e al Bartolini quello della moglie. In questo modello in gesso, sulla roccia dove è seduta la contessa, troviamo anche la dedica: “Bartolini fece e dedicò all’amico Ingres”.