L’ultimo abbraccio Questa scultura di Jacques Lipchitz è databile al 1970-1971 e fa parte delle opere dell’ultima produzione dell’artista. Due figure dall’aspetto non realistico si stringono in un abbraccio. Notiamo le forme arrotondate negli arti e una mano abbozzata. Il resto della composizione è costituito da corpi, quasi informi, che si intrecciano, in un equilibrato gioco di volumi. In questa materia in movimento, la prima figura sembra essere in piedi mentre regge l’altra, che, quasi piegata dall’abbraccio, mostra una tensione orizzontale, la “tensione degli opposti” che è proprio uno dei temi ricorrenti in tutta la scultura di Lipchitz. L’opera mostra le forme più arrotondate dell’ultima fase della sua produzione, mantenendo però la dinamicità, la tensione e l’attento rapporto fra i pieni e i vuoti che caratterizzano tutta la sua arte, fin dagli esordi cubisti. Il suo processo creativo è un’esperienza di purificazione, che indaga il senso della vita e della morte, dando forma e movimento alle esperienze personali, alle tragedie vissute, impregnando le sculture di richiami autobiografici.