Cristo e la Maddalena (Noli me tangere) Questa tela, realizzata da Battistello Caracciolo, è databile al 1618 circa. Capolavoro indiscusso della scuola caravaggesca napoletana, il dipinto evoca l’incontro tra Cristo e Maria Maddalena dopo la Resurrezione: secondo l’episodio narrato nel Vangelo di Giovanni, la Maddalena, nel giardino del sepolcro vuoto, viene colta dall’improvvisa apparizione di Cristo, il quale, non riconosciuto e anzi scambiato per "il custode del giardino", chiede di non essere avvicinato o trattenuto dalla donna, perché trasformato dalla Resurrezione. A sinistra, Cristo, a torso nudo, capelli lunghi e fluenti su cui porta un grande cappello, si appoggia a un bastone e protende la mano sinistra per bloccare l’avanzare della Maddalena, a destra. La donna ha un’espressione sgomenta come se non comprendesse il perché del divieto. Con una mano prova a raggiungere il corpo di Cristo, mentre con l’altra regge un vasetto di unguento dove, a seguito di un restauro nel secolo scorso, è riapparsa la firma del Battistello, “B.CA”. In un primo momento, l’indice della mano alzata di Cristo era stato dipinto un po’ più in alto e questo “pentimento” dell’artista è ancora leggermente visibile sulla tela. Le due figure dalle pose bloccate nel vuoto, che si stagliano sullo sfondo scuro, danno vita ad un dialogo di gesti che si oppongono su piani paralleli destinati a non incontrarsi, caricando la scena di rara drammaticità. Tra i due personaggi non esiste una vera comunicazione, ma solo un gioco di sguardi, anche se sembrano continuamente sul punto di sfociare in un contatto, come dimostra l’avvicinamento azzardato tra i capelli della Maddalena e il corpo apparso davanti a lei, splendente perché inondato di luce. Il punto di vista ideale dello spettatore, dettato dalla posizione della testa della Maddalena vista di “sotto in su”, insieme al formato orizzontale del quadro, fanno pensare a un’originale concezione del dipinto come quadro sovrapporta.