Annunciazione È una delle opere più interessanti del XVII secolo che il museo conserva, sintesi dello stile pittorico del Seicento fiorentino scaturito dagli artisti che si erano formati alla bottega di Matteo Rosselli. Questa pala d'altare, olio su tela, fu realizzata nel 1630 da Giovanni Bilivert, come conferma la data apposta dallo stesso pittore sull’inginocchiatoio, insieme alla propria firma. Si tratta di un formato verticale piuttosto grande, di 330 centimetri di altezza per 225 centimetri di lunghezza. Impostate sulla diagonale del dipinto con sfondo scuro, compaiono le figure quiete e luminose della Vergine Maria, in ginocchio a sinistra, e dell’Arcangelo Gabriele, sospeso in alto a destra. La posa raccolta e umile della Vergine annunciata, con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo rivolto verso il basso, potrebbe anche ricordare un’adorazione del Bambino. Il fondale scuro e profondo dà risalto alle figure, avvolte in panneggi luminosi e di morbida corposità. Da esso emergono in sottotono l'arredo della camera da letto, un libro aperto, una cesta con dei panni e un vaso di gigli. Sopra la testa dell’Arcangelo Gabriele si apre uno scorcio luminoso del cielo, dove alcuni angioletti assistono alla scena. Sullo sfondo, si scorge una balaustra con colonne in pietra che si apre su un paesaggio esterno. Questi elementi fanno trasparire influssi del Ludovico Cardi detto il Cigoli, maestro dell’artista, e richiami al Rosselli e a Francesco Furini. Quest’atmosfera di “naturale quotidianità”, priva di effetti sfarzosi e concitati, è aderente ai dettami della Controriforma a seguito del Concilio di Trento, non ancora toccata dagli effetti di teatralità ed esuberanza che saranno peculiari nell’arte barocca.