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Il lungo e duraturo legame fra la Cintola e la città nel nuovo appuntamento con le conferenze d’arte di Palazzo Pretorio

A dipanare la fitta trama che unisce anche gli aspetti culturali e produttivi di Prato sarà Diana Toccafondi

L’appuntamento, a ingresso libero, è per sabato 18 novembre alle 16.30. A seguire visita guidata alla mostra di Palazzo Datini Dall’ombelico all’alambicco

 

Prato, 15 novembre 2017 –  Un lungo filo unisce Prato con la sua reliquia, un intreccio di storia e leggenda che dai primordi della città nel medioevo arriva fino a oggi. Una trama fittissima che è una rappresentazione efficace della sua identità e che sabato 18 novembre (ore 16.30) Diana Toccafondi, soprintendente archivistica per la Toscana, dipanerà nel corso della conferenza “La Cintola autobiografia di una città” a Palazzo Pretorio.

L’appuntamento si snoda fra indagini storiografiche e documenti in un racconto che ricostruisce non solo le basi del mito fondativo di Prato, la storia della reliquia e delle manifestazioni artistiche legate al suo culto ma sonda anche l’intreccio tra devozione e religione civile. La conferenza fa parte della rassegna “Legati da una Cintola. Studi e riflessioni” ed è a ingresso libero, fino a esaurimento posti.

Al termine dell’incontro (ore 17.30) Diana Toccafondi guiderà gli ospiti in una visita guidata a Palazzo Datini a Dall’ombelico all’alambicco. Un lunghissimo filo tra passato e presente, una mostra collaterale a Legati da una Cintola che evoca lungo l’intero percorso espositivo lo stretto legame fra la città e la reliquia mariana sottolineando anche gli aspetti culturali e produttivi di Prato. Scavando nei documenti conservati nell’Archivio di Stato l’esposizione racconta come la Cintola, archetipo femminile che da sempre accompagna le vicende di questa comunità subendo sempre nuove metamorfosi, rappresenti anche la moderna tensione verso un nuovo “mescolo” di saperi e di culture. Per partecipare a questa visita guidata, gratuita, è necessario prenotarsi in biglietteria.