Alcuni capolavori
Nella sala dedicata al culto della Sacra Cintola è esposto questo deteriorato affresco staccato raffigurante la Madonna col Bambino, dal colore luminoso e dal disegno delicatissimo e raffinato. Il dipinto è attribuibile al noto pittore Agnolo Gaddi, figlio dell’allievo di Giotto Taddeo, che lo eseguì negli anni in cui a Prato ...
Tra gli importanti polittici esposti nella sala dedicata al periodo fra Tardogotico e Rinascimento, quello proveniente dal monastero di San Matteo fu eseguito, per volontà testamentaria del mercante Francesco Datini, dal fiorentino Pietro di Miniato. Assai danneggiato, il dipinto mostra spunti tardogotici nell’allungamento delle figure e nell’attenzione dedicata ...
Nella sezione Dal Tardogotico al Rinascimento è collocato un polittico che rappresenta una sintesi di citazioni da altri dipinti di maestri dei primi del Quattrocento: è l’opera che Andrea di Giusto realizzò fra 1428 e 1435, seguendo le orme e gli esempi di artisti del suo periodo quali Lorenzo Monaco e ...
La bella pala d’altare, esposta nella sezione dedicata a Filippo Lippi e l’Officina pratese, è tradizionalmente indicata come raffigurante la Natività, mentre sarebbe più proprio individuarne il soggetto come un’adorazione di Gesù Bambino: ai lati dell’infante i personaggi sono raccolti in preghiera, così come le figure sullo ...
Nella sala su Donatello e la scultura del Rinascimento a Prato è esposta questa piacevole terracotta invetriata, realizzata intorno al 1480, che deriva da un famoso rilievo di Andrea del Verrocchio andato perduto ma noto attraverso varie repliche. Si tratta di un’opera del fiorentino Benedetto Buglioni, prima allievo e poi ...
Nonostante le numerose perdite e abrasioni di colore questa tavola dipinta da Filippino Lippi nel 1502 risulta ancora oggi un’opera pregevole; persino la cornice, naturalmente oggetto di restauri nel corso dei secoli, è quella originale - fatto abbastanza insolito. È nota come “Pala dell’Udienza” perché fu richiesta al pittore di origine ...
Nella sezione dedicata alle grandi pale d’altare trova posto il dipinto su tavola col Matrimonio mistico di Santa Caterina, che sarebbe stato donato da Giovan Battista Naldini al pratese monastero di Santa Caterina da Siena in occasione della vestizione di sua sorella Annalena, avvenuta nel settembre 1568, come risulta ...
Questo dipinto, insieme al suo pendant col Miracolo della fonte, e alla tavola di Santi di Tito con la Moltiplicazione dei pani e dei pesci, è stato donato al Museo di Palazzo Pretorio dalla contessa Angela Riblet, ultima proprietaria della Villa detta Palagio degli Spini a Peretola, da cui le opere ...
Firmata e datata dal celebre pittore Giovanni Bilivert, la raffinata ma essenziale pala da altare fa emergere da un fondale scuro e profondo le figure, quiete e luminose, della Vergine Maria e dell’Arcangelo Gabriele, impostate sulla diagonale del dipinto. Si tratta di una delle opere più interessanti del XVII ...
La tela con l’episodio miracoloso tratto dalla vita di San Nicola da Tolentino fu dipinta da Mario Balassi fra 1644 e 1647 per la chiesa pratese di San Francesco. Considerata da alcuni cronisti dell’epoca il capolavoro di questo artista, la complessa e teatrale composizione mostra un attento studio ...
Questa bella tela, divenuta più leggibile e apprezzabile a seguito del recente restauro, è riferibile a uno dei maggiori pittori italiani del Seicento, Mattia Preti. La dinamica scena, databile al 1635-1640 circa, racconta visivamente l’episodio biblico di Abramo che scaccia la schiava Agar e il loro figlio Ismaele. Ai forti ...
Tra le sculture più belle della sezione su Lorenzo Bartolini è il ritratto a figura intera della contessa Marina Dmitrievna Gur'eva, nata Naryškina, un modello in gesso del 1821 preparatorio al marmo, scolpito nello stesso anno, che oggi è conservato in Russia all’Ermitage. Al di fuori degli schemi neoclassici ...
La Filatrice, di proprietà privata, è una scultura marmorea dall’abile resa naturalistica e dalla tecnica perfetta esposta nella sala su Lorenzo Bartolini. La giovane seminuda, dal volto sereno e malinconico, seduta su una roccia, potrebbe essere un richiamo all’antichissima tradizione e vocazione tessile pratese, quasi un simbolo cittadino.
Nella sezione dedicata ai Pittori dell’Ottocentoa Prato è significativa la presenza del dipinto con l’intimo colloquio fra la Madonna e Gesù Bambino intitolato Madonna del bacio o del giglio, opera del pratese Antonio Marini che la moglie Giulia Nuti, anche lei pittrice, donò al Comune nel 1867. Il dipinto ...
Tra le due opere di Ardengo Soffici esposte nella sezione su Soffici e la Scuola di Prato, Cabine, dipinto a Forte dei Marmi nel 1927, è espressione della fase del “ritorno all’ordine” dopo le sperimentazioni formali delle avanguardie storiche, che puntava al recupero della tradizione toscana e della effettiva qualit ...
Fra le opere più cariche di pathos del lituano Jacques Lipchitz, la scultura Madre e Figlio II fu realizzata dall’artista subito dopo il suo arrivo in America nel 1941, quando a causa delle sue origini ebraiche fuggì dalla Francia occupata dalle truppe naziste. Il disperato gesto di invocazione della ...