La Sacra Cintola
Bernardo Daddi, Storie della Sacra Cintola, 1337-1338, particolare di San Tommaso che consegna la Cintola ad un sacerdote
La storia della Sacra Cintola è un affascinante intreccio di verità e credenze popolari, arte e devozione.
La leggenda vuole che la cintura, consegnata a San Tommaso dalla Madonna al momento dell’Assunzione, sia stata portata a Prato dalla Terra Santa intorno al 1141 dal mercante Michele donata in punto di morte al proposto della pieve di Santo Stefano. Ben presto la reliquia diventò oggetto di una straordinaria venerazione: fu mostrata a papi, principi e personaggi insigni, venne esposta al popolo per invocare l'intercessione della Madonna. E fu grazie alla Cintola che la pieve di Santo Stefano, l'attuale Duomo, tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento si trasformò in una fabbrica di bellezza, grazie a imprese memorabili nell'arte del tempo: gli affreschi di Agnolo Gaddi nella cappella che ancora oggi custodisce la reliquia; lo straordinario pulpito esterno di Donatello e Michelozzo; gli affreschi dei due grandi maestri dell'Officina pratese, Paolo Uccello e Filippo Lippi.
E fu sempre per il Duomo e per la Cintola che tanti altri artisti nel corso dei secoli furono chiamati a Prato. Tra i primi ci fu Bernardo Daddi, a cui si deve la narrazione pittorica più antica giunta fino a noi di questa storia straordinaria: dipinta intorno al 1337 per la pieve di Santo Stefano, è ora tra i capolavori della collezione del Museo.
Ancora oggi le cinque ostensioni annuali della Cintola dal pulpito di Donatello raccolgono in piazza Duomo migliaia di persone. La Cintola è custodita in un forziere chiuso con tre chiavi, una tenuta dai canonici della cattedrale, due dal Comune.