La pittura dell’Ottocento a Prato
Alla collezione del Museo appartengono opere di Antonio Marini (1788-1861), originale interprete del purismo toscano che si dedicò a soggetti di devozione nello stile dei maestri del primo Rinascimento. Ne è un esempio la Madonna del bacio, che riecheggia i modi del Perugino. Molto apprezzata all’epoca anche la moglie Giulia Marini, autrice di delicati paesaggi, ma anche di nature morte, come I fiori in vaso. Il pregevole Ritratto in tre pose della pittrice pratese si deve ad Adolf von Stürler (1802-1881), allievo prediletto di Ingres, amico di Lorenzo Bartolini e della famiglia Marini. Dell’artista svizzero si può ammirare anche Renato d’Angiò e Isabella di Lorena, opera rappresentativa del gusto neogotico del periodo. Tra le opere esposte, da segnalare anche tre autoritratti di artisti. Il primo è di Luigi Mussini (1813-1888), maestro di Alessandro Franchi, il secondo è un’opera giovanile di Alessandro Ferrarini (1815-1904), il terzo è l’autoritratto con moglie e figli del pratese Giuseppe Ciardi (1788-1855).