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Il piano terreno del Museo ha una funzione mista: è dedicato all’accoglienza, ai servizi di sussidio alla visita, guardaroba e bookshop, ed ha anche una funzione espositiva.
Subito dopo l’ingresso un pannello illustra la storia del Palazzo. La seconda sala ospita opere e oggetti che raccontano simbolicamente la storia della città e che preparano alla visita delle sezioni successive: notevole è la Spezieria dello Spedale Misericordia e Dolce con i bellissimi vasi officinali realizzati nella seconda metà del Settecento dalla manifattura Ginori di Doccia.
Le sale dell’ex Monte dei Pegni, recentemente restaurate, ospitano le mostre temporanee.
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La prima sala è dedicata alla Sacra Cintola, a Bernardo Daddi, Agnolo Gaddi e ad altri autori del tardo Trecento.
Il grande salone ospita le opere più importanti del Museo: i grandi polittici tardogotici, tra cui la splendida macchina d’altare di Giovanni da Milano, e i capolavori di Filippo Lippi e dell’Officina Pratese.
Un’altra sala è dedicata a Filippino Lippi, il più grande dei pittori pratesi ed ad altri maestri del tardo Quattrocento e del primo Cinquecento, come Botticini, Raffaellino del Garbo e Luca Signorelli.
L’ultima sala ospita pregevoli esempi di scultura rinascimentale tra le quali una mirabile opera di Donatello.
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Il primo Mezzanino si trova tra il primo e il secondo piano ed ospita l’aula didattica del Museo e la sala delle riproduzioni tattili.
Il grande salone è dedicato ad una selezione di pale di grandi dimensioni dei secoli XVI-XVIII provenienti in prevalenza dalle chiese e dai monasteri della città, tra queste opere del Poppi, di Mario Balassi e di Domenico Ferretti, oltre alle tre splendide tavole di Santi di Tito e di Alessandro Allori, acquisite dal Museo nel 2012 grazie al lascito testamentario di Angela Riblet.
Le altre sale sono dedicate alla pittura del Cinquecento e Seicento, con opere tra gli altri di Giovan Maria Butteri, Giovan Battista Naldini, Battistello Caracciolo, Cecco Bravo, Mattia Preti e Nicola Malinconico.
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Il secondo Mezzanino si trova tra il secondo ed il terzo piano. Qui sono esposte alcune delle opere che fanno parte della collezione Martini, acquisita dal Comune nel 1895 dallo Spedale della Misercordia. La collezione composta da dipinti eseguiti tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento è esposta ricreando l’effetto della quadreria settecentesca.
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La prima sala ospita una selezione dei disegni del grande scultore pratese Lorenzo Bartolini e dei cartoni del pittore Alessandro Franchi.
Nel grande salone è esposto l’importante nucleo di opere di Bartolini: modelli di sculture, tra cui la Fiducia in Dio, busti e ritratti in marmo e gesso. Vi trova collocazione anche una scelta di dipinti di autori dell’Ottocento, tra cui Von Sturler e i pratesi Luigi Mussini e Antonio Marini. Il Novecento è rappresentato da Ardengo Soffici e da alcuni pittori della Scuola di Prato.
Uno spazio specifico ospita sette opere di Jacques Lipchitz: selezionate dal nucleo di 21 sculture in gesso e 43 disegni donato al Comune dalla fondazione che porta il suo nome, illustrano l’intero percorso artistico del grande artista di origine lituana.
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