Sala 1
Questa sala è dedicata a opere di particolare valore che fino ad ora sono state conservate nei depositi ed esposte in mostre temporanee.
Lo stemma della casata Medici Lorena mantiene la sua collocazione originaria: fu dipinto nel 1737 in onore del Granduca Francesco Stefano di Lorena da Giacinto Fabbroni, che del regnante fece anche il ritratto, esposto nel salone consiliare.
La bellissima Crocifissione attribuita a Francesco Morandini detto il Poppi ritorna invece nel palazzo: prima di essere collocato nei depositi per il pessimo stato di conservazione, il dipinto era posto proprio in questa sala.
Le altre pitture e la scultura in gesso sono parti di due straordinarie donazioni.
La donazione Tintori La donazione Tintori
La collezione Tintori è stata donata dalla Associazione Elena e Leonetto Tintori al Comune di Prato nel 1993.
Sono dipinti del Cinque, Sei e Settecento poco conosciuti, ma di particolare qualità e caratterizzati da temi originali e inconsueti. Formatasi dal 1955 fino al 1980, la raccolta ha preso le mosse dal mercato antiquario e si è sviluppata attraverso incontri e contatti di lavoro, viaggi ed amicizie personali dello stesso Tintori.
Fa parte di questo nucleo anche La Regina Semiramide, capolavoro della pittura fiorentina del Seicento, dipinto da Francesco Montelatici detto Cecco Bravo nel 1630 ed esposto al secondo piano del Museo di Palazzo Pretorio. Nel percorso espositivo del Palazzo sono visibili alcune opere realizzate dallo stesso Tintori, tra cui l’Autoritratto.
La donazione Lipchitz La donazione Lipchitz
Lo Studio per Bellerofonte che doma Pegaso fa parte della collezione, composta da 21 gessi di varie dimensioni, 43 disegni e un bronzo, donata nel 2011 e nel 2013 al Comune di Prato dalla Fondazione Jacques e Yulla Lipchitz di New York e dal suo presidente, Hanno Mott.
Un nucleo prestigioso e unico in Italia, esposto al terzo piano del Museo di Palazzo Pretorio, che mette in luce l’opera di Jacques Lipchtz, considerato il primo scultore cubista, e permette di scoprirne l’intera genesi creativa in linea con le aspirazioni e le tendenze dell’arte del Novecento.
Jacques Lipchitz realizza questo gesso nel 1964 come modello di una scultura per il nuovo edificio della Columbia University School of Law a New York: prendendo spunto dal mito di Bellerofonte che doma Pegaso servendosi di un morso dorato; lo scultore rappresenta simbolicamente la vittoria dell’intelligenza umana incarnata da Bellerofonte sulla natura selvaggia di Pegaso, e di conseguenza rimanda al principio e al valore della Legge.
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Ultimo aggiornamento: 17 dicembre 2024, 10:51