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Sculture e disegni di Lipchitz in trasferta a Firenze, in prestito l’Arlecchino e Agar II insieme a 15 studi grafici

Nel salone al terzo piano prende posto il Pegaso dell’artista lituano

Le opere fino a metà luglio saranno parte della nuova esposizione temporanea del Museo Novecento

 

Prato, 19 aprile 2018 - Un prestito prestigioso per Firenze arriva da Palazzo Pretorio. Le sculture Arlecchino con mandolino e Hagar II, insieme a 15 disegni di Jacques Lipchitz sono partiti alla volta del Museo Novecento per entrare a far parte della nuova mostra temporanea che sarà inaugurata nei prossimi giorni.  Le opere di Lipchitz, di cui Palazzo Pretorio detiene l’unico nucleo consistente di sculture e disegni presenti in un museo italiano, resteranno a Firenze fino a metà luglio.

La partenza dell’Arlecchino dell’artista lituano lascia spazio a una nuova opera di Lipchitz: Pegaso (La nascita delle Muse) che prende il suo posto nel grande salone espositivo del terzo piano. I visitatori avranno così modo di tornare ad apprezzare la scultura in gesso patinata realizzata nel 1944, proveniente dai depositi del Museo ed esposta a Prato prima d’ora solo nel 2013 nel corso della mostra “L’arte di gesso” che presentava la collezione Lipchitz, costituita da 21 sculture in gesso e 43 disegni, donata a Palazzo Pretorio dalla Fondazione Jacques e Yulla Lipchitz di New York e dal suo presidente Hanno Mott

Attratto dalla figura di Pegaso, Lipchitz ne ha eletto l’immagine ad emblema della forza della natura, ma anche della capacità dell’essere umano di superare i propri limiti attraverso il suo potenziale intellettivo e immaginativo.

Sempre dai depositi del Museo proviene anche Hagar II, la scultura che l’artista lituano realizzò nel 1949. L’opera prende spunto dall’episodio biblico della Genesi della cacciata di Agar, la schiava egiziana con la quale Abramo generò il figlio Ismaele.  Arlecchino con mandolino,opera realizzata nel 1920, propone invece uno dei soggetti più diffusi tra gli artisti dell’avanguardia cubista, la celebre maschera della Commedia dell’Arte.  

Tra gli interpreti più innovativi della scultura del XX secolo, Lipchitz è uno dei protagonisti del nuovo linguaggio figurativo sviluppatosi nella Parigi dei primi decenni del Novecento. Condividendo le inquietudini e le contemporanee ricerche di Picasso e Braque, l’artista lituano pone le basi del vocabolario cubista nella scultura, preparando molte delle sue opere con studi grafici.   

Per approfondire la conoscenza della collezione permanente del Museo, fra cui anche le opere di Lipchitz, il Museo propone nel fine settimana le visite guidate offerte gratuitamente il sabato alle 17 e la domenica alle 11. Un’occasione da non perdere per scoprire o riscoprire l’arte e il talento del maestro lituano. Su prenotazione tramite call center (0574 1934996) o direttamente in biglietteria fino a esaurimento posti (biglietto secondo tariffario).

 

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